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Evelyn Gerbaud

"Dipingere è come ghermire una trota nei riflessi della corrente."

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Note di biografia

Pittrice, incisore e litografa, Evelyn Gerbaud nasce a Parigi nel 1950 dove studia presso la Scuola Nazionale Superiore di Belle Arti. Da parecchi anni fa parte del Comitato di Direzione del Salone di Maggio. Nel 1975 crea, assieme a Patrick Devreux, il laboratorio e le edizioni di “St Christol de Rodières“; questo laboratorio, specializzato nell’arte della litografia, ma anche nelle tecniche di incisione, è tuttora attivo e ciò merita di essere sottolineato. L’artista collabora inoltre con la rivista “Passage d’encres” e con le edizioni “Voix d’encre” (dal 2005).
Evelyn Gerbaud ha iniziato ad esporre le sue opere sin dagli anni ‘60. Nell’ultimo decennio ella ha presentato i suoi lavori in numerose esposizioni personali in Francia, soprattutto a Parigi, ma anche all’estero (in Svizzera, Svezia, Olanda, Giappone e Belgio); ha partecipato a numerose esposizioni collettive e ad alcuni Saloni specializzati (ovviamente il Salone di Maggio, ma anche il Salone delle Nuove Realtà di Parigi, il Salone di Marne-la-Vallée, l’ “International Art Jonction” di Nizza, “Artenîmes” ed il Salone di Angers). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche come il “Cabinet des Estampes” della Biblioteca Nazionale di Francia ed il Museo di St Rémy de Provence.
Quando chiediamo a Evelyn Gerbaud di nominarci gli artisti che hanno un posto speciale nel suo pensiero, ella ci risponde quasi di getto Edvard Hopper, Balthus, Gérard Bru e Jean Rustin, poi P. Sallammahti, oppure ancora Sarah Moon per la fotografia.
Con le sue “immagini” segrete dove il mondo umano si mescola con il mondo vegetale e con quello animale, l’opera di Evelyn Gerbaud ci parla delle profondità dell’Essere, delle sue due facce, quella nera e quella bianca, come se l’anima stesse beccheggiando tra un sogno ed un incubo. Si tratta di metamorfosi, di visioni nascoste che diventano superfici, di materia suggerita, di ombre e di luci, di nudità e di sconosciuto. Ciascuna delle sue opere, tra astrazione e reale, racconta una sua storia o, senza dubbio, racconta un episodio che è parte di varie storie “fantastiche”. Jean-Paul Gavard-Perret ha scritto: “L’arte si fa cielo-terra, unione intima di luce ed ombra, come per ubicarlo qua o là, ma in nessun caso in un altrove rispetto alla prospettiva di apertura al mondo.
Evelyn Gerbaud dipinge, incide, iscrive il suo disegno misterioso sulla pietra litografica. Ella ama confrontarsi con la difficile arte del monotipo; così ella scrive: “Da questa lenta camminata, con l’aiuto delle mie palme, delle dita, dei pennelli, poco a poco si materializza l’immagine bramata. Allora bisogna velocemente catturarla, farla propria e trattenere l’impazienza ed i timori sino a che l’opera esce dalla pressa. Talvolta, da questo lungo errare, riemerge qualcosa che è di nuovo sfuggente: risorgono immagini fugaci, accumuli di culture, di sogni interrotti e di paesaggi segreti.”.

Manifestamente artisti

L'arte e gli artisti si mettono in mostra : manifesti, gallerie, musei, esposizioni personali o collettive. Sui muri o nelle vetrine, sagge o ribelli, i manifesti avvertono, commentano, mostrano. Alcuni sono stati composti da un artista in occasione di un avvenimento particolare, altri, austeri, non hanno che la lettera.Alcuni sono stati creati con la tecnica litografica, la maggior parte sono delle semplici riproduzioni offset. Numeroso sono quelli che amano collezionare questi rettangoli d'arte, su carta lucida o opaca, monocrome o con differenti colori, con molte parole o quasi mute. Vi presentiamo riuniti qui di seguito i manifesti (francesi e stranieri) in omaggio agli artisti presenti sul nostro sito (327 ). Tra questi ultimi, alcuni non hanno ancora il « loro manifesto », che viene quindi sostituito da un catalogo d'esposizione o da una rivista. Siamo felici di poter rendere omaggio, grazie a questa rubrica, alcune gallerie mitiche come Denise René, Louis Carré, Claude Bernard, Berheim Jeune, Maeght, Pierre Loeb e moltre altre ancora.

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Cataloghi ragionati

Cataloghi ragionati
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Tracce bibliografiche

Da leggere sull'artista :
  • « E. G. monotypes », J.P. Gavard-Perret, Ed. Passage d’encre, Romainville, 2000
  • « Salon de Mai », E. Gerbaud, aux catalogues depuis de nombreuses années
  • « Voix d’encre », collectif, c. Bouche à oreille, Ed. Voix d’encre, depuis 2005
  • « Une année aux Abbesses », Galerie 1911, Ed. Ch. Pousset-Partners, Paris, 2009
Da leggere dell'artista :
  • « Le temps, disent-ils », collectif, revue n°3, Ed. Voix d'encres, 2006
Sito web :
Aucun site internet dédié à cet artiste.

Saperne un po' di più :


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