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« Un'opera non è qualcosa di bello da guardare, il suo valore è essere scuola di pensiero. L'importante è l'immagine mentale che essa imprime, » dirà Claes Oldenburg. L’artista, di origine svedese, nasce a Stoccolma nel 1929. Studierà arte e letteratura all'Università di Yale (1946-1950), poi all’Institute of Art di Chicago (1952-1954). Si stabilisce a New York nel 1950. Diventerà un artista eminente della
« Un'opera non è qualcosa di bello da guardare, il suo valore è essere scuola di pensiero. L'importante è l'immagine mentale che essa imprime, » dirà Claes Oldenburg. L’artista, di origine svedese, nasce a Stoccolma nel 1929. Studierà arte e letteratura all'Università di Yale (1946-1950), poi all’Institute of Art di Chicago (1952-1954). Si stabilisce a New York nel 1950. Diventerà un artista eminente della Pop Art, e si interessa in modo particolare al processo di accumulazione. Le prime opere plastiche dell'artista, realizzate a partirre da materiale di scarto, si ispirano all'Art brut. Partecipa al processo di acculturazione e, come Jean Dubuffet, rifiuta di esporre in un museo, preferendo mostrare il proprio lavoro nei quartieri difficili di New York. Oldenburg lavora principalmente sui temi dell'igiene e del cibo, fa quasi l'apologia del supermercato. Realizzerà delle sculture monumentali. Il percorso di Oldenburg con gli oggetti, quasi totemici, è molto vicino a quello di Marcel Duchamp.
Biographie de Claes Oldenburg
Vedere e scoprire
Le opere presentate qui non sono alla vendita.
Cataloghi ragionati
Cataloghi ragionati
* « Multiples 1964-1990 », par David Platzker, Ed. Portikus Frankfurt Am Main, 1992* « Printed stuff. Prints, posters and Ephemera, 1958-1996 », David Platzker, Hudson Hills Press, New York, 1997
Tracce bibliografiche
Da leggere sull'artista o dell'artista :
* « The Course of the Knife/Il Corso del Coltello », Germano Celant, Ed. Electa, Milan, 1986* « A Bottle of Notes and Some Voyages », collectif, Rizzoli International Publications, New York, 1988
* « Claes Oldenburg: An Anthology », Marla Prather, Germano Celant et autres, Monacelli Press, New York, et Thames and Hudson, Londres, 1994
* « Inverted Collar and Tie », Claes Oldenburg et Coosje van Bruggen, conversation avec Irwin Leiser, Kantz Verlag, Stuttgart, 1995
* « Claes Oldenburg and Coosje van Bruggen », Germano Celant, Skira Ed., Milan, 1999
Sito web :
http://www.oldenburgvanbruggen.com/Saperne un po' di più :
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In omaggio a Claes Oldenburg
Claes Oldenburg, considéré comme l'un des plus grands artistes du mouvement Pop Art, est mort le 18 juillet 2022 à l'âge de 93 ans. Avec sa femme Coosje van Bruggen, ils comptaient parmi les artistes les plus influents de la seconde moitié du XXe siècle et ont profondément marqué l’art de la sculpture urbaine, créant plusieurs dizaines d’œuvres dans les plus grandes villes du monde. L’artiste est décédé chez lui, dans le quartier de SoHo à Manhattan, où il se reposait après avoir été victime d’une chute. Le corps de l'artiste a été incinéré à New York. En son hommage, avec respect, cette fleur du lantana.
"Claes Oldenburg s’est fait connaître à New York à la fin des années 1950 et au début des années 1960, lorsqu’il a mis en scène ses Happenings - une série d’installations et de performances délirantes inspirées par son environnement." - Arne Glimcher
"Même au musée, Oldenburg reste sacrilège." - Philippe Dagen
"En plus de son rôle inextricable dans le développement du Pop Art, il a changé la nature même de la sculpture, passant du dur au mou, et son influence est perceptible jusqu’à aujourd’hui." - Arne Glimcher
"Dans les sites publics, nos sculptures reflètent à la fois l’environnement et leur contexte, mais à travers notre imagination et notre perception sélective – ce qui les rend également personnelles." - Claes Oldenburg
"La seule règle de mon travail est qu’il ne doit avoir aucune fonction. Je commence par supprimer la fonction de la chose car sa véritable fonction est de devenir une œuvre d’art." - Claes Oldenburg
"Je suis pour un art qui se mêle de la merde quotidienne et qui en sort quand même vainqueur. Je suis pour un art qui imite l’humain, qui est comique, si nécessaire, ou violent, ou tout ce qui est nécessaire." - Claes Oldenburg
Francobollo :
Movimenti dell'arte
- + POP ART / 1955-1970 / Pauline Boty, Sigmar Polke, Romero Britto, Tom Wesselmann, ecc.
- + ARTE BRUT / 1945-1985 / Adolphe Wölfli, Aloïse, Heinrich Anton Müller, Laure Pigeon, Jeanne Tripier, ecc.
Valutazione - Mediazione
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Manifestamente artisti
L'arte e gli artisti si mettono in mostra : manifesti, gallerie, musei, esposizioni personali o collettive. Sui muri o nelle vetrine, sagge o ribelli, i manifesti avvertono, commentano, mostrano. Alcuni sono stati composti da un artista in occasione di un avvenimento particolare, altri, austeri, non hanno che la lettera.Alcuni sono stati creati con la tecnica litografica, la maggior parte sono delle semplici riproduzioni offset. Numeroso sono quelli che amano collezionare questi rettangoli d'arte, su carta lucida o opaca, monocrome o con differenti colori, con molte parole o quasi mute. Vi presentiamo riuniti qui di seguito i manifesti (francesi e stranieri) in omaggio agli artisti presenti sul nostro sito (327 ). Tra questi ultimi, alcuni non hanno ancora il « loro manifesto », che viene quindi sostituito da un catalogo d'esposizione o da una rivista. Siamo felici di poter rendere omaggio, grazie a questa rubrica, alcune gallerie mitiche come Denise René, Louis Carré, Claude Bernard, Berheim Jeune, Maeght, Pierre Loeb e moltre altre ancora.
Tutti i manifesti