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Nato a Mantova (Italia) nel 1912, Giulio Turcato fa parte degli artisti principali dell'astrattismo informale italiano. Dopo gli studi artistici a Venezia, dei periodi trascorsi a Palermo e a Milano, espone la sua prima opera alla Biennale di Venezia (1942). L'artista si trasferisce a Roma nel 1943, dove frequenta dei poeti e dei pittori come Renato Guttuso, Antonio Corpora e Piero...
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Biographie de Giulio Turcato
Nato a Mantova (Italia) nel 1912, Giulio Turcato fa parte degli artisti principali dell'astrattismo informale italiano. Dopo gli studi artistici a Venezia, dei periodi trascorsi a Palermo e a Milano, espone la sua prima opera alla Biennale di Venezia (1942). L'artista si trasferisce a Roma nel 1943, dove frequenta dei poeti e dei pittori come Renato Guttuso, Antonio Corpora e Piero Dorazio. Giulio Turcato espose alla Galleria del Zodiaco insieme a Emilio Vedova e Toti Scialoja, poi alla quadriennale di Roma. S'impegna nella Resistenza italiana, poi, dopo la guerra,decide di stabilirsi definitivamente a Roma, recandosi tuttavia a Parigi nel 1946 dove studierà l'arte di Kandinsky e di Picasso. Nel 1947, Turcato firma il manifesto « Forma I », aderisce al gruppo del « Nuovo Fronte delle arti » e partecipa alle esposizioni di questo gruppo. Delle divergenze lo fanno allontanare e nel 1952 aderisce al “Gruppo degli otto”, detentore del movimento dell'astrattismo informale italiano (con Afro Basaldella, Birolli, Corpora, Santomaso, Morlotti, Emilio Vedova, Mattia Moreni). L'arte di Giulio Turcato trova in questo periodo una dimensione unica e originale, per il trattamento personalizzato dei supporti, per l'uso di materiali insoliti, ricorrendo a volte al monocromo, creando delle atmosfere particolarmente fredde. La sua attività riguardo le esposizioni e il successo critico hanno pochi eguali nell'arte italiana del XX secolo. Sarà presente quindici volte alla Biennale di Venezia (tra il 1954 e il 1955), vincendo numerosi premi. Sarà esposto in tutto il mondo, come alla Documenta di Kassel o la Biennale di San Paolo. La sua opera fa parte dei musei internazionali prestigiosi (MoMa di New York, Galleria d'Arte Contemporanea di Milano, Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco, Philadelphia Museum of Art, ecc). Giulio Turcato muore a Roma nel 1995.
Vedere e scoprire
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Cataloghi ragionati
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Nessuno catalogo referenziato. Tutti i cataloghi ragionatiTracce bibliografiche
Da leggere sull'artista o dell'artista :
* « Giulio Turcato », Giorgio de Marchis, Ed. Prearo, Milan, 1971* « Giulio Turcato - La forma del fuoco », Silvia Pegoraro, Museo d'arte Moderna, Pescara, Ed. Mazzotta, Milan, 1971
* « La pelle della pittura », Andrea Alibrandi, catalogne d'exposition, Ed. Il Ponte, Florence, 2003
* « Giulio Turcato - Libertà », Silvia Pegoraro, catalogue d'exposition, Museo d'arte moderna e contemporanea di Terni, Ed. Silvana, 2010
* « Giulio Turcato - Stellare », B. Carpi de Resmini; M. Caruso, catalogue d'exposition, Ed. Quoldibet, Rome, 2012
Sito web :
http://turcato.org/Saperne un po' di più :
Francobollo :
Nessuno bollo realizzato a questo giorno.Movimenti dell'arte
- + ARTE NON FIGURATIVA / 1942-1975 / Jean Bertholle, André Beaudin, Jeannie Dumesnil, Hanna Ben-Dov, Elvire Jan, Charles Lapicque, ecc.
Valutazione - Mediazione
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Manifestamente artisti
L'arte e gli artisti si mettono in mostra : manifesti, gallerie, musei, esposizioni personali o collettive. Sui muri o nelle vetrine, sagge o ribelli, i manifesti avvertono, commentano, mostrano. Alcuni sono stati composti da un artista in occasione di un avvenimento particolare, altri, austeri, non hanno che la lettera.Alcuni sono stati creati con la tecnica litografica, la maggior parte sono delle semplici riproduzioni offset. Numeroso sono quelli che amano collezionare questi rettangoli d'arte, su carta lucida o opaca, monocrome o con differenti colori, con molte parole o quasi mute. Vi presentiamo riuniti qui di seguito i manifesti (francesi e stranieri) in omaggio agli artisti presenti sul nostro sito (327 ). Tra questi ultimi, alcuni non hanno ancora il « loro manifesto », che viene quindi sostituito da un catalogo d'esposizione o da una rivista. Siamo felici di poter rendere omaggio, grazie a questa rubrica, alcune gallerie mitiche come Denise René, Louis Carré, Claude Bernard, Berheim Jeune, Maeght, Pierre Loeb e moltre altre ancora.
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